CARBONERA DRAG RACING SSB
Autor: Francesco B.Il clima carico di eccitazione che regna in una gara di dragster e l'atmosfera di limite estremo che avvolge ogni cosa è percepibile dal momento stesso in cui si varca i cancelli e ci si rende conto che è una cosa molto diversa da un Gran Premio o di una qualsiasi altra gara sia motociclistica sia automobilistica. A proposito, se girate per i paddoc il detto che il fumo fa male qui trova la sua massima espressione: con tutte le bombole di NOS e il nitrometano che c'è in giro, ogni sigaretta che vi accendete potrebbe realmente essere l'ultima. L'intera corsa dura un attimo, la tensione quasi opprimente, non ci sono curve o soste ai box in cui recuperare. Si lavora anni e si spende capitali per essere di poco più veloci dell'avversario. Una minima indecisione e sei tagliato fuori, non c'è appello. Ad ogni mance ci si gioca tutto, se arrivi secondo hai perso. Tutto in pochi secondi, non c'è tempo per recuperare, non ci sono curve, nè appello. Chi è secondo ha perso. Questa è una disciplina dove ad ogni manche ci si gioca tutto e i nervi d'acciaio sono la regola. Qui quando la gara deve ancora cominciare mancano pochi secondi alla fine, e puoi stare sicuro che dopo una manciata di minuti il motore di nuovo aperto e sotto la lente d'ingrandimento.E' sbagliato pensare ai dragster come a delle moto o delle auto elaborate; stiamo parlando di sofisticatissime bombe ad orologeria concepite per dare il massimo per pochi secondi e anche così in molti casi esplodono. Stiamo parlando delle frontiere più estreme delle competizioni e di potenze da paura. Adrenalina, rombo assordante, fumo di gomme, carburanti infernali, tempo misurato in millesimi di secondo e un numero di cavalli inaudito racchiuso in un motore solo. Bisogna sempre ricordare che oltre ai piloti ci sono anche altri 2 veri protagonisti: i preparatori e i motori.
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